La nuova documentazione per l’attestazione del reddito arriva in risposta alle false dichiarazioni al momento della richiesta dell’Isee: l’innovazione è stata eliminare gran parte delle voci che si possono autocertificare, consentendo così la valutazione di diversi documenti per accertare la realtà dei fatti dal punto di vista fiscale.
In linea con le nuove direttive, quindi, la visura catastale potrebbe non bastare. Se è vero che la visura mostra velocemente tutte le informazioni relative a un appartamento e al suo proprietario, è anche vero che per le rendite potrebbero essere necessari altri documenti. Per questo, al momento di richiedere l’Isee, l’incaricato potrebbe richiedere in tal senso documenti utili per definire la rendita catastale, necessaria per capire la situazione reddituale e le eventuali tasse sugli immobili da pagare.
Oltre al valore immobiliare, l’incaricato del CAF di competenza dovrà eliminare quanto richiesto in prestito tramite mutuo per acquistare l’immobile: in questo modo, si potrà verificare il reale guadagno dell’investimento immobiliare e valutare, di conseguenza, il valore giusto per il documento Isee.
Il nuovo Isee consentirà, come il precedente, di usufruire, se ne avete diritto, di aiuti e incentivi riservati a chi si trova in difficoltà economiche accertate: per esempio, importi inferiori per le mense e le tasse scolastiche, oppure delle agevolazioni per utilizzare i mezzi pubblici.
Dato che le autocertificazioni consentivano a molti “furbetti” di falsificare questi dati, le leggi sono diventate più severe, costringendo quindi gli incaricati agli sportelli a richiedere più di una visura catastale per poter conteggiare il reddito da inserire a fini Isee.
Ricordiamo che a fini Isee non valgono solo i redditi dichiarati e le eventuali abitazioni di proprietà: anche i terreni (edificabili o meno) vanno inseriti nel calcolo, con la presentazione di tutti i documenti del caso. Il nuovo documento sarà valido un anno come il modello precedente, ma farà riferimento anche agli immobili eventualmente posseduti all’estero, per verificare eventuali redditi ai fini Ivie. Se l’immobile si trova all’interno dell’Unione Europea, potrete chiedere una deroga per potervi mettere in regola.
La dichiarazione Isee è, per gli aspetti rilevanti, identica al modello precedente: semplicemente, saranno necessari più documenti per far fronte alle richieste di chi di competenza e ottenere così il documento per le dichiarazioni fiscali.