La visura catastale per il calcolo della Tasi 2015

La scadenza di quest’anno per il pagamento della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, è fissata per il 16 giugno. Entro questa data, i contribuenti, proprietari e inquilini di prime e seconde case, di proprietà o in affitto, dovranno organizzarsi per il calcolo dell’ammontare del pagamento.

 

Invio da parte dei Comuni

Che i Comuni siano obbligati a inviare a domicilio i bollettini, o che lo faranno su richiesta degli inquilini, la cosa certa è che la tassa va pagata.

Da una parte sembra certo che siano gli Enti a dover mandare la documentazione precompilata, in virtù dell’accantonamento dell’ipotesi della local tax, per cui rimangono in vigore IMU e Tasi. Dall’altra sembra che i Comuni lo faranno solamente su richiesta dei contribuenti. Lo stabilisce la legge 147 del 2013, che ha posticipato di un anno la previsione sulla semplificazione degli adempimenti a carico dei cittadini. Secondo un paragrafo del comma 688 di questa legge di Stabilità, “A decorrere dall’anno 2015, i comuni assicurano la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli”.

Grazie a questa semplificazione, ai cittadini sarebbe risparmiata la fatica di fare il calcolo per il pagamento della Tasi, poiché sarebbero direttamente i Comuni a inviare a casa i bollettini precompilati.

 

Il calcolo

Nel caso in cui i contribuenti decidessero di non avvalersi dell’invio da parte del Comune, dovranno fare il calcolo essi stessi. Gli elementi che servono sono la rendita catastale, di cui si può conoscere l’entità facendo una visura catastale dell’immobile, e la sua rivalutazione del 5%. Il risultato deve essere moltiplicato secondo un determinato coefficiente relativo l’immobile in questione:

  • se si tratta di case, autorimesse e magazzini il coefficiente è 160,
  • se si tratta di laboratori e locali senza scopo di lucro è 140,
  • se si tratta di uffici, banche e assicurazioni è 80,
  • se si tratta di alberghi e opifici è 65 e
  • se si tratta di botteghe e negozi è 55.

Al risultato bisogna poi applicare le aliquote stabilite dal proprio comune di residenza, togliendo al tutto le eventuali esenzioni e detrazioni previste.

La visura catastale può essere richiesta presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, o online sul suo sito.

 

F24

Il pagamento può essere fatto anche tramite modello F24, che va compilato con i giusti codici tributo nella sezione “Imu e altri tributi locali”, dove ci sono le somme alla colonna “importi a debito versati”. I codici utili sono 3958 per prima casa ed eventuali pertinenze; 3959 per fabbricati rurali a uso strumentale; 3960 per aree fabbricabili; 3961 per altri fabbricati.

 

Chi deve pagare

A differenza dell’IMU, la Tasi va pagata, oltre che dai proprietari, anche dagli inquilini, in una percentuale variabile fra il 10% e il 30%. Per stabilire chiaramente quale sia la quota da versare, i Comuni non sono ancora in possesso dei dati aggiornati, ma l’Anci è già stato allertato.

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